venerdì 23 gennaio 2009

Orishas dances



Nell'ambito dell'integrazione fra tipologie di ballo correlate fra loro, l'interazione fra salsa casino cubano, rumba cubana e folklore locale è divenuta ultimamente sempre più stretta. Oggi molto spesso i ballerini di salsa introducono nel loro ballo delle sequenze di Rumba ed anche, qualora la musica ispiri, dei passi tratti dal folklore locale cubano, mutuati dalla tradizione santera, le danze per gli Orishas.

Nella tradizione folklorica cubana, la Santeria ( africano Lucumi: Regla de Ocha ), ha sempre svolto un ruolo fondamentale, dovuto alla massiccia infiltrazione in Cuba di popolazioni africane importate in schiavitù nei secoli del '700/'800, principalmente dalla genìa Yoruba proveniente dalla Nigeria. L'interfacciamento fra cultura africana e tradizioni religiose cattoliche dei dominatori spagnoli ha determinato nel corso del tempo una simbiosi fra tradizioni religiose africane Yoruba ed ispaniche, con la creazione di una cultura mista, in cui le deità africane e i santi cattolici convivono. Tale mezcla culturale-religiosa ha preso il nome di Santeria.

La tradizione santera trova espressione negli Orishas, semi-dei i cui compiti sono di collegamento fra il mondo umano con quello soprannaturale. Essi vengono invocati e celebrati attraverso la danza in particolari feste chiamate Bembè. Ogni Orisha ha una sua propria danza dedicata che esprime le sue caratteristiche peculiari. Tale danza viene effettuata tenendo conto di un particolare uso di colori dell'abbigliamento e di tonalità nel suono dei tamburi che l' accompagnano. In particolare il tamburo dominante viene denominato Iya e ha delle campanelle attaccate sui lati. Gli altri due tamburi principali sono detti Itotele e Okonkolo.
SANTERIA ORISHAS

ELEGGUA (Eleggua', Elegba) è l'Orisha che apre e chiude ogni tipo di cerimonia e quindi in generale il cammino tra i due mondi umano e divino. Viene salutato sempre per primo ed e' rappresentato come un fanciullo scherzoso, vestito con colori rosso/nero - bianco/nero e tiene in mano un ramo in legno a forma di 1, il "garabato".

OBATALA' è il padre di tutti gli Orishas ed è rappresentato generalmente con il colore bianco. E'il creatore del mondo e dell'umanità.

OGUN è il guerriero per eccellenza, a divinità della guerra, dei metalli e del lavoro e per questo viene rappresentato con in mano un machete. Il suo compito è ripulire il cammino e suoi colori sono verde/nero.

CHANGO' (Shangò, Santa Barbara nella versione cattolica) è forse il più poplarmente conosciuto degli Orishas, dio del tuono, dei fulmini, dei tamburi e della danza. E' un guerriero che ama la vita , dal temperamento forte, acceso e i suoi colori sono il rosso/bianco.

OCHOSI è il terzo del grupo dei guerrieri Orishas e viene rappresentato come un cacciatore che fa da messaggero verso Obatalà. I suoi colorisono blu e giallo.

SAN LAZARO (Babalu Ayè) è l'Orisha legato alle infermità, alle malattie ed è rappresentato come un vecchio dalla pelle piagata che scaccia le mosche attorno a sè.

YEMAYA' è la dea femminile del mare e dei laghi, protettrice della maternità. Il suo nome deriva dalla contrazione di Yeyé Omo Eja che significa "madre dalla quale sono i Pesci" ad indicare che i suoi figli sono infiniti come la vita che si è evoluta dal mare, quindi è un po' la "Madre" per eccellenza. I suoi colori sono blu/bianco.

OSHUN è la dea femminile della fertilità e la più bella e giovane delle deità Orisha, la "femmina fatale", gran regina della tradizione folklorica. Il suo colore dominante è il giallo.

OYA' è la dea del vento e delle porte dei cimiteri, quindi della morte. Il suo colore dominante è il marrone in varie sfumature.

Estrapolate dalla loro sovrastruttura religiosa, le danze degli Orishas possono essere utilizzate da esperti ballerini come un suggestivo momento di "africanismo" in alcune sequenze di ballo.

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