venerdì 21 novembre 2008

Musica & ballo


Oggi, con l'ampliarsi e l'intreccirsi di vari stili esecutivi fra loro, il dualismo fra cubano/portoricano che tanto aveva diviso la popolazione salsera dei ballerini negli anni intercorsi pare essere, almeno in parte, decaduto. Assimilato il concetto che non è la locazione geografica dell'autore che determina il modo di ballare ( ci sono infatti musiche di salsa composte da autori portoricani/niuiorchesi che si possono benissimo ballare con lo stile cubano e viceversa musiche di autori cubani/colombiani che possono essere benissimo eseguite con lo stile in linea (n.y.style/portoricano/LA style), sorge comunque naturalmente la domanda di come un ballerino possa interpretare una musica.

Certamente pare innegabile per chiunque abbia un po' di pratica di ballo, che determinate musiche si assimilano meglio ad un certo stile piuttosto che ad un altro. Ovvero una musica di timba cubana pesantemente ritmata difficilmente invoglia un ballerino ad eseguirla con lo stile in linea e viceversa un sofisticato e veloce latin jazz fatto con lo stile del Casino cubano (specie se ballato con lo "step") taglia le gambe a chiunque. Quindi, benchè ognuno sia libero di fare quello che vuole, diciamo che esistono delle conformazioni interpretative di fondo a cui la maggior parte dei ballerini con un po' di esperienza si attiene. In sostanza è la musica stessa che suggerisce a chi balla come interpretarla. Ovviamente questo se il ballerino conosce più stili, perchè altrimenti se ad es. balla solo Salsa cubana oppure ha appreso solo la Salsa in linea, ovviamente il problema non si pone. Ritengo tuttavia che, dopo un certo periodo di praticantato, ogni salsero si renda conto che differenti generi musicali potrebbero essere meglio resi in forme diverse. Questo più che altro per una questione di: praticità esecutiva, minor dispendio energetico, migliore interpretazione del movimento con la musica, maggiore affiatamento con il/la partner del momento.
D'altronde, come dicevo all'inizio di questo post, con l'avvento di vari stili misti (si pensi per esempio allo stile cubano in linea mixato con Los Angeles style e Rumba), al free style (un genere che incorpora un po' di tutto), qualsiasi musica può essere resa con la stessa tipologia di ballo. Che questo rappresenti una semplificazione, o un mero appiattimento culturale per il ballerino di Salsa resta da vedere. Certamente qui in Italia, con il fiorire di scuole e corsi, la Salsa ha raggiunto in questi anni un buon livello qualitativo e molti ballerini oramai si identificano con lo stile in cui si sono specializzati, finendo per ricercare contesti appropriati (vedi le serate a tema dove appunto viene proposto un'unico genere musicale). Questo, benchè da una parte sia certamente riduttivo, dall'altra tuttavia risolve alla radice la problematica dell'interpretazione del brano musicale. Pur rispettando questo modo di vedere le cose, ritengo che vi sia maggior piacere e intima soddisfazione culturale nel saper eseguire diverse tipologie di ballo e che un ballerino "multitasking", tanto per usare un termine mutuato dall'informatica, abbia certamente maggior carisma nell'ambiente che frequenta se sa proporsi in diverse forme, anzichè abbandonarsi ad un monolitismo esecutivo fisso e costante. Opinione personale naturalmente.

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